domenica 23 ottobre 2016

L'ultimo regalo dell'orto


Quando mi alzo, in una casa ancora silenziosa e fredda, fuori è buio e dalla finestra della cucina,mentre diligentemente spalmo la marmellata sul pane,  non vedo nulla.
Quando sveglio la Pulce, che implora “...ancora 2 minuti, mamma….”  e spalanco le imposte, nel tentativo di accelerare la sua lenta emersione dal mondo dei sogni, il pruno dietro casa è ancora una sagoma scura e le sue foglie, qua ancora verdi, là finalmente gialle o  secche a terra si distinguono appena.
Quando chiamo all’adunata anche il Signor Darcy che – come sempre – lascia che la sveglia trilli e si spenga, una luce pallida entra dalla finestra verso  il bosco e l’orto (le imposte  mai chiuse, perchè non ci sono curiosi nei dintorni, se non un tasso misterioso, un capriolo fantasma e piccoli pennuti….)
Ma a quel punto è tardi per dare  più di un’occhiata fuori, giusto per capire se ci vuole l’ombrello o se, invece, il tempo è ancora mite come nela settimana appena trascorsa…. certo non c'è il tempo sufficiente per valutare se l'orto, oltre alle verze e all'insalata, abbia ancora qualche piccolo tesoro estivo da offrire.
Così capita che il calendario mi dica fine ottobre  e nella mia mente io pensi a zucche e castagne, uva e mele cotogne e alla sera, quando rientro – con una luce che ormai - di nuovo- lascia intravedere solo il contorno delle cose -  io trovi sul tavolo della cucina, nel cestino che mia suocera ha consegnato alla Pulce,  le ultime melanzane dell’orto e un rametto di basilico, l'ultimo prima che le piante vengano sradicate in vista del freddo.

CAPONATA DI MELANZANE DI CASA FIORDISAMBUCO
AFFETTUOSAMENTE DETTA "ACCAPPONATA"

INGREDIENTI


2 melanzane tonde
10/15 pomodorini (che però non sono più dell'orto...)
2 o 3 cucchiaiate di passata di pomodoro (questa sì con i pomodori dell'orto e congelata a cubetti)
una gamba di sedano (o due se sottili)
una piccola cipolla (o uno scalogno grosso)
un cucchiaio abbondante di olive verdi
un cucchiaio abbondante di olive nere
un cucchiaino di capperi 
mezzo bicchiere tra vino bianco e aceto di mele (o aceto bianco per un sapore più deciso)
un paio di cucchiaini di zucchero
olio extravergine
sale 

PROCEDIMENTO

Lavare le melanzane, mondarle e tagliarle a rotelle spesse un po' meno di un cm e poi a cubetti: mettere a bagno in acqua salata per una mezz'ora.


Tagliare la cipolla (o lo scalogno) sottile e il sedano a rondelle e far soffriggere a fuoco bassissimo; aggiungere i pomodorini tagliati a metà e privati dei semi e, quando sono cotti, la passata di pomodoro. Aggiungere alla fine capperi e olive; cuocere ancora pochi minuti e poi lasciar riposare.
Scolare le melanzane e farle stufare in una pentola ampia con poco olio  mescolandole e bagnandole con un po' di acqua calda fino a che sono morbide ma non disfatte.


Unire alle melanzane le verdure preparate e mescolare delicatamente; aggiungere lo zucchero (poco: si può sempre aggiungere e correggere) e bagnare con aceto e vino bianco (poco alla volta, aggiustando il tiro). Far cuocere ancora per dieci- quindici minuti per amalgamare bene i sapori.


Se si asciuga troppo aggiungere poca acqua calda.
Servire la "accapponata" tepida come contorno o tra gli antipasti (io però la mangio da sola con il pane...)



Nota a piè di pagina n. 1: nella caponata vera le melanzane sono fritte,  per questo la mia ricetta farà - appunto - accapponare la pelle ai puristi che, spero, vorranno perdonare questa mia licenza. In  casa Fiordisambuco non si frigge (o si frigge ben poco) per problemi di salute del signor Darcy, che fa un'unica eccezione (semel in anno....) per un fritto misto come Dio comanda e due losanghe di gnocco fritto a fine estate.