Sette giorni di vacanza in montagna nei quali far stare:
- la scoperta di qualche posto nuovo;
- il giro ai piedi delle Odle che lo scorso anno abbiamo fatto senza vedere nulla perchè ha piovuto dal primo all'ultimo passo sul sentiero;
- una via ferrata per il signor Darcy che si strugge l'anima di fronte ai paradisi di roccia, per me irraggiungibili, che lo aspettano;
- l'escursione preferita della Pulce che ormai affronta i sentieri con baldanza e ogni tanto si ricorda di guardare alle sue spalle, dicendo sconsolato "Papà, la mamma è rimasta ancora indietro....";
- una capatina al posto magico, che non perde mai il suo incanto;
- qualche acquisto sfizioso per ricordarsi delle vacanze una volta rientrati nella routine quotidiana;
- una merenda golosa che manda all'aria la dieta, ma che riconcilia con il mondo;
- un pigro pomeriggio sul prato, con il sole e - a piacere - un libro, il ricamo, il giornale;
- il giro ai piedi delle Odle che lo scorso anno abbiamo fatto senza vedere nulla perchè ha piovuto dal primo all'ultimo passo sul sentiero;
- una via ferrata per il signor Darcy che si strugge l'anima di fronte ai paradisi di roccia, per me irraggiungibili, che lo aspettano;
- l'escursione preferita della Pulce che ormai affronta i sentieri con baldanza e ogni tanto si ricorda di guardare alle sue spalle, dicendo sconsolato "Papà, la mamma è rimasta ancora indietro....";
- una capatina al posto magico, che non perde mai il suo incanto;
- qualche acquisto sfizioso per ricordarsi delle vacanze una volta rientrati nella routine quotidiana;
- una merenda golosa che manda all'aria la dieta, ma che riconcilia con il mondo;
- un pigro pomeriggio sul prato, con il sole e - a piacere - un libro, il ricamo, il giornale;
Forse il programma era un po' troppo ambizioso, forse una settimana (compresi giorno di arrivo e giorno di partenza) era un po' poco per soddisfare le esigenze di tutti; aggiungiamo che le condizioni del tempo non ci hanno aiutato. Sta di fatto che il posto magico è rimasto tra i sogni, il pomeriggio di sole è diventato un paio d'ore, il signor Darcy ha rinunciato alla via ferrata e io alla merenda che mi aveva stregato qualche anno fa.
Però me la sono preparata a casa, come avevo già fatto in altre occasioni in cui ero stata preda della nostalgia.....
Canederli di prugne
Una precisazione, che potrebbe andare tra le note a piè di pagina, ma che - secondo me - sta meglio qui: la ricetta è stata abbondantemente adattata nelle dosi: quelle indicate in uno dei tanti opuscoli di promozione turistica ( non ho ancora trovato il coraggio di chiedere al proprietario della malga le ricetta "vera") prevede un uovo, 150 grammi di ricotta e 50 grammi di farina per ottenere una "sfoglia da stendere sottile" ricavandone dei quadrati. Con queste dosi per me è sempre stato assolutamente impossibile ottenere un impasto maneggiabile. Mi sono avventurata ad aggiungere farina fino ad ottenere una consistenza accettabile: giusta o sbagliata che sia stata la mia scelta i canederli - se non perfetti - sono riusciti golosi a sufficienza da tentare anche il sig. Darcy (notoriamente amante più delle ferrate che dei dolci) e da non far rimpiangere a me la merenda in malga
Ingredienti
per 6 canederli
40 grammi di burro
40 grammi di zucchero
1 pizzico di sale
1 uovo
150 grammi di ricotta
120 grammi di farina (circa)
6 piccole prugne scure
6 cucchiaini di marmellata di prugne
per servire
30 g di pangrattato
30 g di burro
50 g di zucchero
1 cucchiaino abbondante di cannella
30 g di burro
50 g di zucchero
1 cucchiaino abbondante di cannella
Procedimento
Mescolare bene il burro ammorbidito con lo zucchero ed il sale; aggiungere mescolando la ricotta, l'uovo e la farina (io aggiungo la farina valutando la consistenza dell'impasto). Lasciar riposare l'impasto una mezz'ora in frigorifero.
Lavare le prugne, snocciolarle senza dividerle completamente a metà e farcirle con un po' di marmellata (la ricetta in realtà prevede il marzapane che a me non piace).
Stendere l'impasto su una superficie ben infarinata, ricavando 6 quadrati (più o meno....). Porre su ogni quadrato una prugna e avvolgere la pasta intorno al frutto, dando con le mani una forma tondeggiante.
Cuocere i canederli ( due per volta) in acqua bollente leggermente salata.
Mentre i canaderli cuociono, sciogliere il burro in una padella, aggiungere il pangrattato e far rosolare leggeremente.
Scolare i canederli, passarli nel pan grattato, spolverizzarli di zucchero e cannella e servirli caldi.
Se ve lo potete permettere, o se avete mandato al diavolo la dieta o se, ancora, la nostalgia per le vacanze è proprio fortissima, condirli anche con del burro fuso.
Nota a piè di pagina n. 1: per sentirsci vecchia e fuori forma basta avere un figlio di otto anni secco secco che affronta le salite a passo spedito, saltella da un sasso all'altro come una capra e in discesa corre senza mai cadere....
Nota a piè di pagina n. 2: le prugne sono quelle di casa Fiordisambuco: l'unico albero ha dato quest'anno, grazie al caldo, un abbondante raccoltro di frutti sani, dolcissimi e sodi.
Nota a piè di pagina n. 3: se avete la ricetta con dosi e ingredienti esatti, fatevi avanti!