martedì 31 dicembre 2013

Auguri.....

Con l'augurio che il 2014 
sia colmo della bellezza delle piccole cose,
 porti in dono tenacia e speranza, 
sia illuminato da risate, 
sia sempre rischiarato dalla luce.

Claudette
 


martedì 24 dicembre 2013

Buon Natale


Nel  mio  ricordo, la mia casa paterna indossava la sua vesta natalizia fin dal giorno dell'Immacolata,  con ogni decorazione al suo posto, l'albero addobbato secondo tradizione, il presepio allestito ogni anno in modo diverso e i biscotti  che profumavano di canella ben conservati nelle scatole di latta, riposte in maniera ordinata.
Fino a metà della scorsa settimana  invece, la mia casa indossava una veste scombinata e nascondeva le mancanze dietro qualche addobbo adatto ad ingannare l'occhio meno attento, ma una brava donna di casa sarebbe inorridita nel vedere  il tavolo da pranzo trasformato in  laboratorio per un 'intera domenica mattina,

carta da pacco stesa in ogni spazio libero, in attesa di essere decorata

 cestini colmi di pigne secche che aspettavano dal mese di agosto di avere un loro ruolo
 

cartellette sparse da cui spuntavano sagome di abeti  ritagliate in ufficio, durante la pausa pranzo,

scatole di latta in perenne migrazione da e per la cucina  mentre io confezionavo, nei ritagli di tempo, i pacchetti con i biscotti di Frau

 

Poi, tra venerdì e sabato anche qui è arrivata una spruzzata di magia natalizia e le mia mani hanno iniziato a lavorare più veloci, le ore della notte si sono allungate, le idee non sono più state un affastellarsi di progetti mal combinati tra loro, ma hanno preso forma.....



i rotoli di carta sono pronti  all'uso,  insieme ai biglietti augurali


le pigne del posto magico vivono il loro momento di gloria e si dondolano davanti alla finestra



i biscotti, confezionati secondo tradizione, sono pronti per essere consegnati,

gli angeli e mille altri gingilli hanno trovato posto sulla scena 

 e la mia casa, finalmente vestita  a festa,  è  pronta ad accogliere tutti ....
 
Io vi aspetto e, se passate di qui, con i miei auguri di un Natale sereno, troverete una tazza di punch e una fetta della torta di Natale di Frau, la mia piccola sfida personale di questi preparativi


Nota a piè di pagina n. 1: la ricetta della torta la prossima volta.... adesso devo tornare in cucina. Questo post è stato un piccolo regalo  in termini di tempo che ho fatto a me stessa.






lunedì 9 dicembre 2013

S. Ambrogio.....

"Buona sera, cara  signora …è pronto l’abito da sera per la prima alla Scala?
"Certo, cara, me so fata cusire un abito da gran sera, el xe blu notte,  con scollatura e guanti al gomito.. de gran elegansa, ciò....
"E i gioielli?"
"Ah, varda, me metarò la “parure” de zafiri, seto, quea coi diamanti, che me g’aveva regalà el principe...."

No, non sono impazzita, non è delirio vano questo  …ma sabato sera mi è venuta in mente, come una fulminazione improvvisa, che mi ha lasciato sospesa tra una risatina solitaria in cucina e un groppo in gola, la telefonata tradizionale che si scambiavano tutti gli anni, la sera del 7 dicembre, mia madre e l’amatissima zia A, che – pur non essendo milanese – del santo patrono  meneghino portava il nome.
La telefonata beneaugurante in occasione dell’onomastico della zia si trasformava in una conversazione surreale, tra lei e mia madre, tutta giocata sulla comune  passione per l’opera lirica e  con la quale l'una, ormai anziana, e l'altra, madre di tre figli, continuavano - per una volta - il gioco che risaliva a tanti anni prima.
Infatti la zia A., sorella della nonna e quindi per noi, prozia, si era sposata tardi, non aveva avuto figli, ma aveva mantenuto – pur attraverso le traversie di una vita vissuta  sempre in secondo piano- quello che mia mamma chiamava uno “spirito fanciullo”. Aveva saggezza sufficiente per ridere anche di piccole cose e sapeva rendere leggero il noioso lavoro di “sarta di bianco” con scherzi e frivolezze che la rendevano simpatica alle sue lavoranti e  con i quali aveva conquistato le nipoti, che la adoravano. Le piacevano le cronache rosa, quelle  che parlavano di grandi dive del tempo che fu, di principesse più o meno tristi, di matrimoni favolosi (lei che più che quarantenne aveva sposato un vedovo con figlie già grandi), di serate fastose e festose e si divertva a scrivere alle nipoti lunghe lettere nelle quali fingeva di essere stata presente a questo o a quell’avvenimento mondano, descrivendo le toilettes delle signore, i gioielli e le acconciature, con un brio e con un’ironia nel cogliere i particolari più buffi che erano capaci di far ridere anche la mia serissima nonna, sarta rigorosa e di carattere più ombroso  che,  di solito, scuoteva la testa di fronte ai comportamenti della sorella ("To zia – diceva  - xe sensa sarveo") 

Questa invece era la mia "mise" per sabato il 7 dicembre (anche il mio cavaliere era adeguatamente agghindato)…..

 Però Traviata l’ho ascoltata anch’io – tra una teglia e l’altra di biscotti, perché come tutti gli anni, dopo mugugni e ripensamenti, le scatole di latta sono state lavate, le formine sono uscite dal loro sacchetto, le mani  hanno iniziato a lavorare da sole........

Biscotti al cocco

200 grammi di burro
200 grammi di zucchero 
300 grammi di  cocco grattugiato
200 grammi di farina bianca
2 uova 
un tuorlo e un cucchiaio di latte

Procedimento



Lavorare il burro ammorbidito con lo zucchero e, quando sono ben amalgamati, aggiungere le due uova; mescolare il cocco grattuggiato e la farina e unire a cucchiate alla crema di uova e burro, lavorando l'impasto prima con un cucchiaio e poi, quando diventa più sodo, a mano.
Sulla spianatoia infarinata stendere la pasta dello spessore di circa 3 millimetri (non più di mezzo cm) e ritagliare i biscotti con gli stampini, collocandoli sulla teglia coperta di carta forno. Spennellare con il tuorlo d'uovo stemperato con un cucchiaio di latte. Cuocere in forno preriscaldato a 180°  - 200° per una decina di minuti (devono essere belli dorati, senza bruciacchiarsi).


Nota a piè di pagina n. 1: Anche questi sono biscotti di Frau che li preparava esclusivamente di forma rotonda, come dei piccoli soli dorati; sono, se confrontati con biscotti ben più elaborati che compaiono in tanti altri blog, di una banalità sconcertante però, quando ero bambina, il sapore del cocco era così poco comune, così "esotico", così raro che questi erano i  miei biscotti preferiti che sceglievo con cura dalla scatola che Frau ci regalava.

Nota a piè di pagina n. 2: un regalo di Natale io me lo sono già fatta: non ci sono solo i biscotti per le feste.... c'è anche il patè

Nota a  piè di pagina n. 3: io però sono cresciuta con questa versione di Traviata e poi mi sono innamorata dell'orchestra di questa ....