lunedì 24 giugno 2013

Lucciole e lanterne

Sabato sera il cielo era illuminato da una luna immensa che sembrava possibile toccare semplicemente allungando il braccio;  noi ci siamo concessi una serata speciale e, vestiti per l'occasione, siamo usciti per una cena a lume di candela .....
Un post romantico? un consiglio per un nuovo ristorante sul lago? ma no! che cosa avete capito? state prendendo lucciole per lanterne!
Abbiamo cenato letteralmente all'aperto, nei prati sopra V.,  tra le risate  dei bambini che inseguivano le prime lucciole tra gli alberi e che si sono zittiti di fronte allo spettacolo del bosco inghirlandato da una miriade di lucine.

Il tempo da dedicare all'allestimento del picnic è stato poco, perchè - come sempre ormai - qui si decide all'ultimo momento, ma la torta di zucchine è rapida da preparare.
La ricetta, che in  casa nostra, nel corso del tempo ha subito una serie di variazioni estemporanee,  era sul retro di una confezione di pasta pronta usata da mia suocera (sfoglia o brisèe? non si sa..)  e, tra gli ingredienti figurava anche un uovo di cui però ci siamo dimenticaticati la modalità di utilizzo (amalgamato al formaggio o semplicemente usato per spennellare il bordo della pasta e renderlo dorato? non si sa ....)
Comunque sia, ecco la mia versione della

TORTA DI ZUCCHINE AL PROFUMO DI  LIMONE

per la pasta  
(simil brisèe)
(in questo caso)
200 grammi di farina
80 grammi di burro freddo, tagliato a dadini
un pizzico di sale
acqua freddissima q.b.

per il ripieno
3 o 4 zucchine non troppo grosse (sono l'ideale le zucchinette novelle, piccine, tenerissime.......)
 la scorza grattuggiata di un limone non trattato
qualche filo di erba cipollina
100 grammi di caprino (o di crescenza)
Olio extravergine
sale

Lavare e spuntare le zucchine e tagliarle  a rondelle sottilissime (con che cosa? fate voi...).
Condirle in una ciotola con un filo d'olio, l'erba cipollina spezzettata e la scorza del limone grattuggiata.
Mentre le zucchine si insaporiscono, preparare la pasta, che io - non avendo certezze su quale base fosse richiesta dalla ricetta, vario a seconda del tempo a disposizione (per intenderci, viene benissimo anche come focaccia, con la pasta del pane). Questa volta, visto il poco tempo disponibile ho optato per questa pasta che è una sorta di brisèe rapida
In una ciotola impastare farina, sale e burro fino ad ottenere un composto (si fa per dire perchè tutto è tranne che un "composto" ) sbriciolato; aggiungere un paio di cucchiai di acqua gelata e impastare rapidamente, aggiungendo eventualmente dell'altra acqua (con cautela!), fino ad ottenere un impasto sodo e abbastanza elastico (che andrebbe lascito riposare).
Stendere l'impasto in in teglia rivestita di carta da forno. Spalmare sulla pasta il formaggio e  ricoprire con le zucchine. Salare leggermente e infornare a 200° per una mezz'ora.
Servire fredda o tipieda.


Nota a piè di pagina n. 1: per la luna enorme e le lucciole nel bosco dovete credermi sulla parola; la mia macchina fotografica a pedali non fa miracoli!

Nota a piè di pagina n. 2: la passeggiata con lucciolata è diventata quasi un appuntamento fisso delle nostre estati casalinghe, ma la prima volta che in ufficio ho avuto l'ingenuità di dire "ieri sera siamo andati a vedere le lucciole", qualcuno mi ha guardato con gli occhi sbarrati e  i commenti dei miei colleghi (uomini) sono stati irrriferibili.

Nota a piè di pagina n. 3:  la torta dovrebbe avere un bel bordo di pasta dorato e friabile, ma tutto il necessario per il pic nic -  altre vivande, bibite, stoviglie e l'indispensabile lanterna di un famoso negozio svedese -  è stato trasportato nel capace zaino del signor Darcy. Per questo ho scelto di prepararla  in una teglia di alluminio che ha però un diametro maggiore di quella di porcellana che uso di solito: la pasta non  è quindi stata sufficiente per il bordo di cui sopra ....fate conto che ci sia!

 



venerdì 21 giugno 2013

Mattino d'estate


Un sepalo - un petalo - e una spina
In un comune mattino d'estate -
Una boccetta di Rugiada - Un'Ape o due -
Una Brezza - una capriola fra gli alberi -
Ed io sono una Rosa!

Emily Dickinson 


Nota a piè di pagina n. 1: forse sono una rosa un po' "spampanata", come avrebbe detto la mia nonna materna.....

martedì 11 giugno 2013

Dove si va in vacanza?

 
Il signor Darcy e io abbiamo scoperto, giusto la settimana scorsa, che le nostre rispettive ferie coincidono e si sovrappongono per una settimana, ad agosto.....
La Pulce, ovviamente, come tutti i bambini, ha già detto che vuole andare al mare e che a lui piace la spiaggia con tanta sabbia.
Io sono disposta a scegliere il mare se mi offrono – come già detto – una villa come quella del film (e del romanzo)  “Un incantevole aprile”.
Il signor Darcy, che per tutto l’inverno si mantiene in esercizio frequentando la palestra di roccia, sogna ferrate sulle Dolomiti.
Io sto bene coi piedi piantati per terra e  preferirei lunghe escursioni di malga in malga, attraverso pascoli rigogliosi e foreste di conifere, con lo  sfondo di paesaggi  incantati .
Da tempo però, sia io che il signor Darcy vorremmo tornare in Francia per vagabondare a  caso, senza itinerari  stabiliti e scoprire castelli che nessuna guida seria riporta, capitare in villaggi silenziosi, pranzare in  piazze animate e fare acquisti in mercati variopinti oppure ci piacerebbe terminare la Romantische Strasse, che - sempre per mancanza di tempo - abbiamo percorso solo in parte anni fa.
Dite che in sette giorni riusciamo a fare tutto? Io ho i miei dubbi e così, per portarmi avanti, vado in vacanza in cucina, e preparo piatti che, almeno con aromi,  sapori e colori, ci portino lontano, là dove vorremmo essere.
E, visto che qui un temporale al giorno non manca e di azzurro se ne vede poco, prima di tutto vado al mare, con il sole, il cielo terso e fiori di gelsomino a profusione.

Terrina di pane casereccio e sarde con pinoli

Ingredienti
per 2 persone (di cui una di appetito normale e l'altro, secco secco, ma buona forchetta)
300  g di sarde fresche
una quindicina di pomodorini (non formalizziamoci sulla varietà)
mezza cipolla
1 spicchio d'aglio
un mazzetto di prezzemolo
qualche foglia di basilico
una manciatina di pinoli
pane casereccio ( tanto quanto basta per rivestire il fondo della pirofila)
il succo di mezzo limone
olio extravergine di oliva, sale (e pepe)

Procedimento
Pulire le sarde (o se non avete voglia di pulirle, comprare le sarde già pulite ed eviscerate; le mie erano senza interiora e senza testa, ma ancora con la lisca..). Tritare cipolla, aglio e prezzemolo e farli soffriggere lentamente aggiungendo anche i pinoli.
Lavare i pomodorini, tagliarli i quarti e farli saltare in padella (non insieme al soffriito) con due o tre foglie di basilico.
Tagliare il pane a fette alte più o meno mezzo centimetro; quante? quante ne servono per rivestire il fondo della pirofila; quella che ho usato io era ovale, giusto per amore di complicazione. Di solito io provo a comporre il "puzzle" prima di passare all'assemblamento della terrina in modo da avere la quantità giusta di fette, delle dimensioni esatte.
Distribuire metà del soffritto sul fondo della pirofila e rivestire quindi il fondo con le fette di pane. Coprire le fette di pane con le sardine, distribuire sopra il pesce i pomodorini saltati in padella, il soffritto rimasto e qualche pinolo. Irrorare con il succo di limone, salare (se non avete già salato soffritto e pomodorini)  e passare in forno  a 180° per 15 - 20 minuti.
Servire caldo.


Nota a piè di pagina n. 1: se avete in mente un posto che coniughi mare e montagna, che non sia affollato e che sia a distanza di non più di 4 ore di auto, segnalate pure ....si accettano suggerimenti!

Nota a piè di pagina n. 2: quale pane? una blogger degna di questo nome dovrebbe preparsi da sola anche questo ingrediente, tanto più che la ricetta parla di pane casereccio, ma io sono una mamma moglie impiegata trafelata con il pallino della cucina, blogger a tempo (molto) perso, per cui il pane, ahimè, questa volta l'ho comprato. Sappiate però che le sardine non si ribellano se usate un altro tipo di pane; io ho provato ad usare - in un momento di dispensa vuota - anche una pagnotta di farina scura (quella sì casalinga) e il risultato è stato ugualmente apprezzato.

Nota a piè di pagina n. 3: la ricetta è tratta  - e adattata - da un numero di Sale e Pepe di qualche anno fa, debitamente ritagliata e incollata nel mio quadernone di cucina pieno di foglietti volanti e di appunti (da riordinare nelle prossime vacanze..)

Nota a piè di pagina n. 4: oggi mi sono fatta un regalo, che non fa parte dell'operazione restaturo primaverile ma che , se non mi ha ringiovanito,  comunque  mi ha fatto tornare indietro nel tempo. Mi sono comprata il "Manuale di Nonna Papera", che mi era stato regalato da bambina e che avevo perso tanti anni fa e che Sabrine, con l'idea lanciata ormai un paio di anni fa,  mi aveva fatto riscoprire e rimpiangere.