Sono i giorni in cui tornano gli uccelli,
radi radi - uno o due - per lanciare
un'ultima occhiata d'addio,
Sono i giorni in cui i cieli si rivestono
delle vecchie parvenze di giugno -
un abbaglio di oro e di blu.
O inganno che non può frodare l'ape,
tu sei tanto plausibile, che quasi
mi lascerei convincere da te -
se le file dei semi non negassero,
e lieve per l'aria alterata
una timida foglia non corresse
Emily Dickinson
Emily Dickinson
Il bollito misto servito sabato sera era una versione domestica e addomesticata, perchè lingua e testina - perdonatemi - non fanno ancora per me. Riporto però la ricetta della "salsa oro" che mia madre preparava sempre con il bollito e quella del ripieno della gallina nella versione poverissima che si usa qui e per questo chiamato da mia madre (che non lo amava) ripieno alla "v*****nese".
Bollito (quasi) misto con le salse
Salsa Oro
Ingredienti
300 grammi di pomodori
(dovrebbero essere perini, ma non si può avere tutto dalla vita)
3 carote
1 piccola cipolla o uno scalogno
2 gambi di sedano
brodo
olio
sale
Procedimento
Pulire le verdure e poi tagliare la cipolla sottilissima, il sedano a cubetti e la
carota a rondelle; privare i
pomodori dei semi e tagliarli in pezzetti ( avendo usato dei pizzutelli io li
ho tagliati in quarti).
Far rosolare con un po’ di olio la cipolla fino a che è
tenera e trasparente; aggiungere poi le altre verdure e rosolarle rapidamente;
aggiungere un po’ di brodo di dado
(home made o, altrimenti, un po’ di granulare) e far cuocere, a fiamma bassa, fino a
che le verdure sono morbidissime, aggiustando eventualmente di sale e bagnando
con un po’ di acqua calda o di brodo. Quando le verdure sono cotte passarle con
il passaverdura: in questo caso mia madre evitava il frullatore a immersione,
per avere una salsa meno omogenea e più
consistente ed eliminare al tempo stesso le bucce dei pomodori.
La salsa va servita calda per accompagnare il bollito.
Ripieno povero alla “v*****nese"
Ingredienti
(Dosi rigorosamente a occhio,o come si dice qui, “a stim”)
Pan grattato (meglio se grattugiato non finissimo)
Abbondante grana grattuggiato (più o meno il doppio del pane
grattato)
Un po’ mollica di pane ammollata nel latte (un pugnetto
asciutta che poi bagnata si riduce a
poca cosa)
Un piccolo spicchio d’aglio tritato
Un uovo
Un po’ di prezzemolo tritato (diciamo tre cucchiaini)
Sale e pepe
Procedimento
Mescolare gli ingredienti, compresa la mollica di pane
strizzata, in modo da avere un impasto abbastanza morbido, ma non molle, che si
possa maneggiare, ma che, al tempo stesso, non si troppo sodo (L., cugina di mio padre e depositaria della
ricetta, dice che deve avere più o meno la consistenza dei canederli). Riempire
la gallina con il ripieno e procedere come per ogni gallina bollita. Se il
ripieno è troppo asciutto, una volta cotto avrà una consistenza un po’ gommosa,
ma è comunque saporito e commestibile.
A volte lo preparo anche se cucino solo metà gallina, il che esclude ovviamente che ci sia un ripieno : in
questo caso lo chiudo a caramella in un tovagliolo pulito e lo metto a bollire
nella pentola della carne.
Va servito tiepido, tagliato a fette di circa mezzo centimetro.
Nota a piè di pagina n. 1: le dosi della ricetta della salsa oro sono “a memoria”;
l’importante comunque è calibrare bene
le dosi di carote e sedano rispetto al pomodoro: se sono scarsi il risultato
assomiglia ad un sugo per condire la pasta, se sono in eccesso la salsina sa di
“sugo del brasato”.
Nota a piè di pagina n. 2: scusate se, ancora una volta, vi
ho servito degli avanzi.........io, comunque, di solito, riesco a gustare quello che ho preparato per gli ospiti solamente il giorno dopo, con calma.
Nota a piè di pagina n. 3: era l’ultima domenica di sole ho
detto più su....e infatti, dopo i giorni di pioggia battente, è arrivata –
almeno in montagna – anche la neve.