martedì 24 aprile 2012

Frivolezze



Ho ricevuto questo premio da Nicole  e lo accetto con piacere perchè mi regala un momento di assoluta frivolezza e, quindi,in una giornata in cui, le montagne sono finalmente apparse così, tra un temporale  e un acquazzone,


 alle domande del giochino, rispondo così:

Qual'è la tua rivista di moda preferita? Non compro e non leggo riviste di moda (sono fuori moda o senza tempo?).
Chi è il tuo cantante / Band preferita? Ma nella musica classica esistono band?

Chi è la tua YouTube guru preferita? Scusate, non ho capito.....

Qual'è il tuo prodotto make up preferito? Se mi trucco mi sento ridi
cola, se non mi trucco mi sento sciatta:  crema per il viso e  - ma proprio per esagerare - poco, poco  mascara.
Qual'è il tuo film preferito? "La vita è bella" e "Fiori d'acciaio": si ride, si piange, e ci si commuove come nella vita.
Dove ti piacerebbe vivere? Nel "posto magico
".
Quante paia di scarpe possiedi? Non tutte quelle che vedo nelle vetrine e che mi piacerebbe
portare.
Qual'è il tuo colore preferito? Blu
.


Non riassegno il premio,ma vi invito tutte a  prendere una pausa di "frivolezza" e a rispondere, se volete, a queste poche leggerissime domande.

giovedì 19 aprile 2012

Primavera fatta in casa

Che cosa si fa in casa con una Pulce maschio di quattro anni e mezzo (un mezzano grande, secondo la sua definizione) in un fine settimana di pioggia?
 

  • si attaccano le etichette con nome e cognome sui "pennarelli sottili", a lungo desiderati perchè segno distintivo dei mezzani grandi e opportunamente recapitati dalla Colomba pasquale;
  • si guardano le montagne più bianche ora che a gennaio;
  • si impasta il pane per infornare una pagnotta come quelle disegnate da Richard Scarry;
  • si ascolta un numero infinito di volte il dialogo amoroso tra Papageno e Papagena nella deliziosa versione proposta da Nora;
  • si piantano nel cotone tutti i possibili semini che stanno in dispensa e che erano destinati ad altri usi: lenticchie, fagioli di vari colori, semi di girasole, semi di papavero, semi di zucca;
  • si scopre che preparare la pasta fresca è un'impresa accessibile e di grande soddisfazione.

Rotolo di spinaci

Di pasta fresca nella mia casa paterna se ne faceva in abbondanza e, forse,  proprio per questo mi è sempre sembrato che preparare la pasta all'uovo fosse impresa che richiede tempi lunghi e spazi ampi, per stendere in file ordinate gli innumerevoli cappelletti e ravioli, per tutta la famiglia, ma anche da regalare ad amici e parenti.
Ma dopo dieci anni di vita matrimoniale senza mai aver preparato una tagliatella fatta in casa, in un pomeriggio di pioggia ho  preso il coraggio a quattro mani e ho esordito come  sfoglina, anche se con una ricetta banale.

Ingredienti

per la pasta
300 grammi di farina
3 uova

per il ripieno
800 g di spinaci
uno scalogno
400 g. di ricotta fresca
60 g di burro(o un po' di olio)
100 g di grana grattuggiato
sale e pepe

Procedimento

Lavare accuratamente gli spinaci e scottarli in poca acqua, scolarli, strizzarli e tritarli. Soffriggere in una padella lo scalogno tritato con il burro o con l'olio e insaporirvi gli spinaci. In una ciotola mescolare bene gli spinaci e la ricotta e metà del grana.
Impastare la farina con le uova e un pizzico di sale, lavorando la pasta fino a renderla liscia e compatta e stenderla con il mattarello.
Stendere la pasta con il mattarello fino ad uno spessore di circa 2 mm,con una forma più o meno rettangolare e "spalmare"  poi il ripieno sulla sfoglia con lo spessore di circa 1 cm. lasciando libero intorno un bordo di circa 2 cm.
Arrotolare la sfoglia su se stessa partendo da uno dei due lati più lunghi; avvolgere il rotolo in uno strofinaccio pulito di tela sottile, facendolo aderire il più possibile e chiuderlo legandolo a caramella.
Portare a bollore abbondante acqua salata in una pescera, completa di griglia; quando l'acqua bolle immergere il rotolo e lasciar cuocere, sobbollendo appena, per circa 1 ora
Io l'ho preparato il sabato per la domenica quindi ho lasciato raffreddare il rotolo e l'ho svestito; una mezz'ora prima di servire l'ho tagliato a fette di poco più di 1 cm (i 2 della ricetta mi sembravano un po' eccessivi), ho disposto le fette in un pirofila e ho fatto scaldare in forno  a180° con pochissimo burro e tenendo la pirofila coperta con la carta stagnola per evitare che la pasta si asciugasse troppo.

Per il condimento i suggerimenti della ricetta erano addirittura tre:
- abbondante burro fuso e grana
- besciamella con passaggio in forno per gratinare
- sughetto liscio di pomodoro e basilico
Ho scelto la soluzione più  leggera con  il pomodoro che mi è sembrata anche la più bella dal punto di vista del colore e dei profumi (tenendo conto anche del fatto che la besciamella non è il mio forte)

Nota a piè di pagina n. 1: attenzione,  misurate quanto è lunga la pescera e quanto, quindi può essere lungo il rotolo: io, presa dall'entusiamo nello "smatarellare", ho steso un rettangolo troppo lungo e  che ho poi dovuto tagliare a metà, formando due rotoli (uno ha trovato la morte sua nella pescera l'altro nella pentola dell'arrosto)

Nota a piè di pagina n. 2: le dosi sono per persone di appetito più che robusto; noi eravamo in sei e il rotolo più piccolo non è nemeno stato toccato. L'ho tagliato a fette, suddiviso nelle vaschette di alluminio e congelato per "emergenze".

Nota a piè di pagina n. 3:  ecco che cosa è successo nel frattempo ai semini...
  Nota a piè di pagina n.4: e la prossima volta? sarò frivola, accogliendo l'invito di Nicole

lunedì 2 aprile 2012

Aprile

Le aiule dell'università costellate di pratoline tanti anni fa, gonne leggere e scarpe col tacco, il  velo bordato di raso e  un bouquet di fresie delicate in una mattina d'aprile,  fiori colorati  da piantare sul balcone, le lacrime per una piccola margherita che non è mai sbocciata,  erbe aromatiche per profumare la cucina,  mazzi di asparagi e cestini di fragole per la mia spesa, passeggiate nei prati, l’amore per chi cammina al mio fianco ogni giorno, sorprese pasquali che vorrei preparare, il ricordo di chi era con me nel mio primo giorno, la nuvola bianca del pruno nella quale potrei tuffarmi ogni mattina, il dolore di ferite della scorsa primavera che credevo guarite, i filari di lamponi appena piantati, le risate della Pulce che gioca a nascondino, la certezza del tempo che se ne va, timidi progetti, un dolce per sorridere.....
        
Pain perdu di primavera 

Per il pan brioche ho seguito questa ricetta di Sabrine, con qualche piccolo adattamento e qualche omissione negli ingredienti (volevo una brioche "liscia" per cui non ho aggiunto  sesamo, anice e acqua di fiori d’arancio).
Anche il mio procedimento è, per necessità, più semplice del suo perchè ieri era la domenica della  “Ramoliva”  e il tempo per impastare a mano era una tessera che nel puzzle della mattinata proprio non trovava posto.

Ingredienti 

per il pan brioche

400 grammi  farina Manitoba
200 grammi farina bianca 
25 grami lievito di birra 
200 ml latte
2 uova 
80 grammi di burro 
60 grammi di zucchero
1 pizzico di sale


per la merenda (eravano in 4)
1 fetta di pan brioche a testa
1 uovo
50 ml di latte
30 grammi di burro
fragole (o frutti di bosco misti) 


Procedimento per il pan brioche
(libero adattamento...)

Sciogliere il lievito nel latte appena tiepido (la mia mamma avrebbe detto “appena morto”) e lasciar riposare fino a che si forma una bella schiuma.
Nel frattempo in una ciotola mescolare le due farine (la Pulce mi aiuta e le “spiana”, alla faccia della  necssitàdi incoroporare aria......) e un pizzico di sale, sciogliere il  burro a fuoco dolcissimo e lasciarlo raffreddare, sbattere le due uova.
Quando il miscuglio di latte e lievito ha formato una schiuma compatta, mescolarlo, versarlo  al centro della farina, insieme al burro sciolto e raffreddato, alle uova e allo zucchero, sbattendo per incorporare aria.
A questo punto, mi è stato impossibile seguire la procedura di Sabrine (che io mi riprometto di imitare in un imprecisato futuro) e -  dovendo tagliare i rami d’olivo, scegliere un nastro per legarli di un colore che incontrasse i gusti miei  e della Pulce, vestire la Pulce e scendere fino alla chiesa per la Ramoliva, ho messo l’impasto nella macchina del pane ( programma solo impasto ) e me ne sono andata, .
Una volta pronto l’impasto (in un'ora e mezza circa raddoppia di volume) metterlo in uno stampo rettangolare e lasciarlo riposare per una mezz’ora quindi infornare per 30 – 35 minuti, prima a 220° e poi 200°, fino a che la brioche è bella dorata (io l'ho coperta con la stagnola per evitare che la crosta diventasse troppo croccante). Sfornarla e lasciarla raffreddare in attesa della merenda.


Procedimento per la merenda


Lavare e pulire le fragole e tagliarle a spicchi.
Tagliare una fetta di brioche a testa (alta meno di un cm); sbattere in una fondina 1 uovo con 50 ml di latte. Passare rapidamente le fette di pane nell’uovo, sgocciolarle e disporle in una padella nella quale è stato fatto sciogliere  il burro. Far rosolare  2 minuti per parte. Disporre ogni fetta su un piatto, unire le fragole e cospargere di zucchero a velo.
Gustare caldo, dopo un pomeriggio all’aria aperta, mentre si sta in buona compagnia, possibilmente davanti ad un bel panorama e con una bella musica in sottofondo: il sorriso è assicurato ......
Nota a piè di pagina  n. 1: la ricetta  del pain perdu si trova dappertutto; io era da tempo che facevo la corte alla ricetta di   "Sale e pepe" dell'aprile 2010. Credo che -per semplificarsi la vita - si possa usare il pan brioche acquistato già pronto, ma io avevo voglia di profumare la casa ....

Nota a piè di pagina n. 2: mi perdonerà  Sabrine se ho buttato l’impasto nella macchina del pane, ma questo è un periodo in cui il tempo è un ingrediente che mi manca e cerco di ovviare come posso. E se è vero che sbatto  e monto a mano, con la forchetta o la frusta (le fruste elettriche evocano tristi ricordi), la macchina del pane è alleata preziosa anche se  degradata al solo ruolo di impastatrice, perchè il pane a me piace con la crosta bella croccante.

Nota a piè di pagina n.3: rispetto alla ricetta di Sabrine ho aggiunto 50 grammi di farina bianca dato che non intendevo tenere da parte un po' di uovo sbattutto per spennellare la brioche; ho inoltre usato il burro al posto dell'olio e lo zucchero al posto del miele perchè ho in casa solo miele dal sapore troppo deciso.

Nota a piè di pagina  n. 4: non è una merenda leggera, non è "corretta" dato che prevede di friggere nel burro, non è dietetica, non è coerente con la Quaresima, ma io domenica avevo bisogno di sorridere e se non comincio a sorridere in cucina.....

Nota a piè di pagina n. 5: la Domenica della Ramoliva è - ovviamente - la Domenica delle Palme.